Top500 Supercomputer
Tianhe 2, il super computer cinese sviluppato dalla National University of defense technology, mantiene la prima posizione nella classifica dei 500 super computer più potenti del mondo.
Con i suoi 33,86 petaflop al secondo, il super-sistema cinese gestito dal National Super Computer Center di Guangzhou distanzia con notevole margine i due sistemi americani Titan (17,59 petaflops) e Sequoia (17,1 petaflops), controllati rispettivamente dall’Oak Ridge National Lab e dal Lawrence Livermore National Lab.
La Cina continua a detenere la vetta della classifica TOP500 ma lo fa usando CPU (Xeon) e co-processori x86 ad alte prestazioni (Xeon Phi) prodotti dalla americanissima Intel Corporation: non a caso il colosso di Sunnyvale continua a investire nel settore e presenta i chip Xeon Phi di nuova generazione (nome in codice Knights Landing) e l’architettura Omni-Path per incrementare in maniera sensibile la banda a disposizione per le interconnessioni tra i vari “nodi” di supercomputer e sistemi distribuiti.
In realtà la classifica TOP500 parla come sempre molto americano, visto che la succitata Intel ha rifornito di chip 445 delle macchine presenti in lista, e considerando che 201 dei 500 sistemi risiedono negli USA: la Cina però è vicina con 109 macchine contro le 107 europee e un +39 rispetto a sei mesi fa.
I veri sconvolgimenti nella lista dei super-sistemi dovrebbero arrivare nel corso dei prossimi anni, con i nuovi supercomputer americani potenzialmente in grado di surclassare Tianhe-2 e la guerra diplomatica della messa al bando di tecnologie made in USA a far sentire in pieno i suoi effetti.
A Pechino si stanno in ogni caso preparando con investimenti miliardari, mentre sul fronte tecnologico (americano) AMD ha lanciato la cosiddetta Iniziativa Boltzmann con nuovi strumenti di sviluppo, compilazione e ottimizzazione in grado di trarre vantaggio dalla heterogeneous system architecture (HSA) basata sulle CPU x86 e le GPU FirePro prodotte dalla corporation.
Fonte: punto-informatico.it